Partendo da Novara, capoluogo dell'omonima provincia piemontese e importante crocevia di traffici commerciali tra gli assi del triangolo industriale Torino-Milano-Genova con la Svizzera, attraverso i 54 km della linea ferroviaria Novara-Varallo si raggiungere la città di Varallo Sesia, dominata dall'imponente complesso architettonico del Sacro Monte, patrimonio dell’UNESCO. La ferrovia che si inserisce armoniosamente nel territorio con il procedere dei km si trasforma da pianeggiante a collinare a montana, fino a fare il suo ingresso in Valsesia, racchiusa tra le vette delle Alpi Pennine e conosciuta anche come “valle più verde d’Italia”, dominata dal massiccio del Monte Rosa.
La principale vocazione valsesiana è sempre stata la produzione d’arte: la valle è infatti culla di grandissimi artisti che hanno lasciato opere celebri in tutto il mondo. “Valsesia” vuol dire anche gusto: i sapori della cucina tradizionale sono legati all'ambiente alpino e prealpino e sono basati sui prodotti del lavoro montano come latte, burro, formaggio, polenta, pane, miele e salumi tipici insieme alla secolare produzione di vini, ben tre DOC e due DOCG (Boca, Sizzano, Coste della Sesia; Gattinara e Ghemme). La storia della Valsesia conserva le memorie delle vite di personaggi eccezionali come quelle legate alla Beata Panacea o a Fra Dolcino, Gaudenzio Ferrari e Tanzio da Varallo, Giuseppe Magni e Vincenzo Lancia.
Avvolti dal vapore della locomotiva e trasportati in atmosfere d'altri tempi, la meta del viaggio, Varallo, svelerà i propri segreti a tutti i passeggeri che vorranno seguire la visite guidate che permetteranno di far scoprire il ricco patrimonio culturale della capitale della Valsesia. Dal centro storico con i suoi suggestivi viottoli lastricati ai nobili musei fino a giungere al Sacro Monte eretto a partire dal 1491 dal frate Bernardino Caimi, che per la bellezza del luogo e per le testimonianze di fede e di arte costituisce il monumento più antico e di più grande rilevanza nel suo genere.