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Ingenti gli investimenti relativi al recupero e valorizzazione delle infrastrutture di trasporto storiche, ferrovie, ex caselli, stazioni, svolti assieme a Rete Ferroviaria Italiana. Tra gli altri risultati: il completamento del restauro del Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, l’avvio del processo di riqualificazione del Museo di Trieste Campo Marzio e, per quanto concerne le linee ferroviarie turistiche, la riapertura all’esercizio turistico di ben 9 tratte, dalla Avellino – Rocchetta in Campania alla Sulmona -Roccaraso- Carpinone in Abruzzo e Molise, fino alla Agrigento-Valle dei Templi. Quasi 600 Km di binari prima abbandonati sono stati fatti rivivere, in soli tre anni, per lo sviluppo di un turismo lento e pienamente sostenibile.
Sul fronte dei passeggeri, nel biennio 2016-2017, i viaggiatori-turisti sono stati quasi 130mila con un trend di crescita, rispetto al periodo precedente, del 45%. Molti gli stranieri e gli amanti del verde e della natura, poiché i treni storici percorrono principalmente territori ad alta valenza ambientale. Molte Regioni, dalla Campania alla Lombardia, dalla Sicilia al Friuli hanno inserito i percorsi con treni d'epoca nei progetti finanziati per dare stabilità a questo nuovo tipo di offerta turistica.
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La Fondazione gestisce anche gli archivi storici del Gruppo FS Italiane: il 2017 è stato l’anno di lancio del nuovo sito internet www.archiviofondazionefs.it, piattaforma digitale attraverso cui è possibile consultare documenti, disegni, fotografie e pellicole digitalizzate, che raccontano la storia del trasporto ferroviario italiano nell'ultimo secolo. Totalmente rinnovati anche i siti web www.fondazionefs.it e www.museopietrarsa.it