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FOCUS TEMATICI

In treno sulla Roma-Firenze

L'evoluzione ferroviaria incontra il fascino del Natale

Durante il Granducato di Toscana, la ferrovia verso Arezzo fu a lungo trascurata perché le aree attraversate erano poco rilevanti economicamente, rispetto alle vivaci città costiere, e a causa dei difficili rapporti con il vicino Stato Pontificio. Dopo aver completato i collegamenti tra Firenze e Livorno via Empoli e via Lucca, l’interesse si spostò verso nord e la corona asburgica. Il 3 novembre 1864 Vittorio Emanuele II inaugurò la Porrettana, la prima grande dorsale ferroviaria italiana, nata prima dell’Unità d’Italia.

Nel febbraio 1865, con il trasferimento della capitale da Torino a Firenze, l’attenzione si rivolse a Roma come futura capitale, rendendo fondamentale il collegamento diretto fra Firenze e Roma, anche per un valore simbolico. Ripresero così i lavori per completare la ferrovia Aretina, affidata alla Società per le Strade Ferrate Romane, che già gestiva altre linee nell’Italia centrale. La legge 2279 del 1865 riorganizzò le concessioni ferroviarie.

Il 1866 fu decisivo: alleata della Prussia, l’Italia partecipò alla terza guerra d’indipendenza e ottenne il Veneto. Il 15 marzo 1866 fu inaugurata la tratta Montevarchi–Arezzo–Tuoro sul Trasimeno, tappa chiave per estendere la linea verso l’Umbria. A dicembre la ferrovia fu completata, aprendo il primo collegamento tra Firenze e Roma, ancora sotto controllo pontificio, con un viaggio di circa nove ore lungo Perugia–Foligno–Orte.

Il 15 marzo 1866 aprì anche la stazione di Arezzo, progettata dall’ingegnere Giuseppe Neri Baldi Laschi, caratterizzata da un binario a tre rotaie per i treni a scartamento ridotto della linea per Fossato di Vico. La copertura e la passerella originali furono perse dopo i bombardamenti del 1944.

Nel frattempo, Firenze, nuova capitale, dovette trasformarsi urbanisticamente: i quartieri medievali e rinascimentali lasciarono spazio a zone come la Mattonaia, vicine alle mura destinate a essere abbattute per far posto a viali ispirati ai boulevard parigini. L’Aretina, corsa accanto alle mura, ostacolava lo sviluppo urbano, specie a Porta alla Croce. Fu allora deciso di spostare la linea e costruire una nuova stazione al Campo di Marte.

Il piano regolatore di Giuseppe Poggi del 1866 prevedeva tali trasformazioni, ma con il trasferimento della capitale a Roma molti lavori si fermarono. Negli anni ’80 dell’Ottocento si riprese a parlare dello spostamento, completato nel 1896. La nuova stazione provvisoria di Campo di Marte, semplice ma robusta, rimpiazzò Porta alla Croce, poi distrutta da un incendio nel 1908 e ricostruita.

Questa storica direttrice è oggi percorsa anche dall’Espresso Assisi, un treno turistico speciale, attivo ogni domenica dal 30 novembre al 28 dicembre, organizzato da FS Treni Turistici Italiani. Collega Roma Termini ad Arezzo su un convoglio vintage, con musiche natalizie e decorazioni a tema. Il viaggio attraversa Umbria e Toscana, toccando località come Terni, Spoleto, Foligno, Spello, Assisi e Perugia, fino ad arrivare ad Arezzo, dove si vive la magica atmosfera dei mercatini di Natale, con il celebre Villaggio Tirolese in Piazza Grande, tra luci, colori, artigianato e profumi tipici. L’Espresso Assisi è un modo originale, sostenibile e confortevole di vivere il Natale, unendo tradizione e storia su una storica direttrice ferroviaria preunitaria.