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16 agosto 2023 | FOCUS TEMATICI

Cariddi – La Nave Traghetto FS Che Visse Due Volte

Il 16 agosto 2023 ricorre l’80° anniversario dell’affondamento della nave traghetto Cariddi. Una delle pagine più suggestive della storia della marineria italiana.

La nave Cariddi fu progettata e costruita a Trieste, nel 1932, presso i Cantieri Navali Riuniti, ed è stata una delle prime unità della flotta FS all’epoca in servizio nello Stretto di Messina con la funzione di stabilire il collegamento tra il continente e la Sicilia. Ciò che lo rendeva unico era il suo sistema di propulsione innovativo basato su un motore diesel-elettrico.

Quando entrò in servizio la nave rappresentò una vera e propria rivoluzione nel panorama dei trasporti passeggeri e ferroviari sullo Stretto, aumentando notevolmente la capacità di carico, la frequenza dei collegamenti tra le due sponde e il comfort dei passeggeri che vi soggiornavano. Insieme alla unità “gemella” Scilla, di poco più anziana, la Cariddi divenne subito l’ammiraglia della flotta FS d’anteguerra; ad essa fu affidato il traghettamento dei convogli viaggiatori più prestigiosi.

Nell’estate del 1943 la nave fu protagonista di una incredibile vicenda. Le truppe anglo-americane erano ormai alle porte di Messina quando la Marina Militare, allora alle dipendenze delle forze nazi-fasciste, ordinò l’autoaffondamento della nave per non lasciarla a disposizione delle forze alleate. Così, il 16 agosto di quell’anno la Cariddi fu zavorrata con il materiale bellico tedesco e condotta in prossimità della rada Paradiso, furono aperte le “prese-mare” così da allagare i locali sottocoperta e fare affondare la nave. L’allagamento però non fu efficace e, per farlo andar giù, fu necessario ricorrere a materiale esplosivo che  procurò una a bordo una falla. Ciò accelerò l’affondamento della nave ma, purtroppo, anche il suo ribaltamento.

Con la fine del conflitto bellico, nel 1953, la nave fu recuperata dal mare e sottoposta ad un’importante operazione di ripristino e totale ristrutturazione che comportò l'allungamento dello scafo, l'aggiunta di sovrastrutture e l'aggiunta di un quarto binario per aumentarne la capacità di trasporto.

Nel 1990 la nave venne definitivamente alienata e nel 1992 venne acquistata dalla Provincia di Messina con l'intento di trasformarla in un museo galleggiante.

Il 14 marzo 2006, però, la Cariddi affonda nello specchio d'acqua antistante il molo degli ex Cantieri Navali Picciotto all'esterno del porto di Messina, dove era ormeggiata da diversi anni.

Si ringrazia l'Associazione Ferrovie Siciliane di Messina, convenzionata con Fondazione FS.